Digital Transformation: le dinamiche per una trasformazione reale e l’approccio di Gunpowder
Si fa spesso riferimento, oggi, a quell’insieme di innovazioni digitali convergenti nel termine quarta rivoluzione industriale. Tale rivoluzione nasce dal processo di digitalizzazione di moltissimi aspetti della vita quotidiana e da concetti quali quello di “Internet delle Cose” (Internet of things), ovvero l’estensione di Internet al mondo degli oggetti che ci circondano quotidianamente. In altre parole questa realtà nasce dalla compenetrazione tra mondo fisico, mondo digitale e biologico. Al centro del processo vi sono le tecnologie, ma queste ultime generano impatti culturali importanti nella vita di ciascuno di noi. La trasformazione digitale sta, difatti, rivoluzionando qualsiasi mercato e azienda, operante nell’erogazione di servizi o nella manifattura di beni materiali. Sta cambiando il modo di acquistare, di rapportarsi con gli altri, di vivere. Pertanto, non si può parlare di digital transformation senza considerare la conseguente evoluzione umana. Bisogna, dunque, cominciare a tenere in seria considerazione “The Human Side of Digital”: questo il leitmotiv ideale.
Cos’è la digital transformation?
Adam Smith in “Teoria dei sentimenti morali“ (1759)1 utilizzava il concetto di mano invisibile, nozione legata ai risultati non intenzionali. Secondo Smith gli individui generano ordine sociale e sviluppo economico nonostante non agiscano con l’intenzione di generarlo, bensì con quella di perseguire il proprio interesse personale. Questa stessa forza astratta si sta ripresentando, oggi, sotto una nuova forma: quella della digital transformation. Essa coinvolge non solo l’umanità ma anche gli oggetti sfruttando l’Internet delle cose. Per questo, al pari della mano invisibile può essere identificata come una forza collettiva che guida non solo la volontà umana, ma soprattutto prodotti e servizi, i quali per il tramite di tale processo diventano rapidamente strumenti indispensabili alla vita moderna. Basti pensare ai sistemi GPS che suggeriscono il percorso più veloce per raggiungere una destinazione, agli assistenti virtuali ad attivazione vocale come Siri di Apple o Alexa, ai suggerimenti personalizzati di Netflix e alla capacità di Facebook di riconoscere il volto di una persona per poterlo poi menzionare in un post. Come risultato di questa perfetta tempesta tecnologica che fa danzare il pianeta ad un ritmo vorticoso, la quarta rivoluzione industriale sta spianando la strada ai cambiamenti che avvengono nel modo di vivere e nel modo di lavorare.
Il mondo aziendale, in particolare, è quello che sta subendo maggiori trasformazioni da un punto di vista non solo concettuale ma anche formale. Come siamo arrivati a tutto questo? Quando è iniziata questa rivoluzione più simile ad una mutazione se non addirittura ad una metamorfosi piuttosto che ad un semplice progresso tecnologico?
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